Artist: Puglia Jazz Factory
Title: From The Heel
Year Of Release: 2012
Label: Parco della Musica Records
Genre: Jazz
Quality: Mp3 / 320kbps
Total Time: 68:15 min
Total Size: 154 MB
Tracklist-----------
01. 2012 [08:11]
02. Audio Defragment [05:05]
03. A / R [09:37]
04. Peace [05:51]
05. Nair [05:55]
06. Lee Majors [07:18]
07. Replay In Salento [05:21]
08. Winter Song [07:31]
09. For a A Film [07:39]
10. The Fish Market [05:47]
L'avanguardia jazzistica italiana non è mai stata un movimento organizzato con regole precise. Di sicuro è stata una corposa ventata di risveglio culturale che, ancor oggi, invita a meditare sulle esperienze passate di Giorgio Gaslini, Massimo Urbani, Enrico Intra, Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Giancarlo Schiaffini,Gaetano Liguori, Bruno e Giovanni Tommaso, fino all'attuale ricerca di Giovanni Falzone e Francesco Bearzatti.
Ragionare su tali nomi è necessario se si vuole favorire una comprensione sempre più ampia della vita musicale e della natura artistica di tanti attuali ottimi strumentisti dalle potenzialità dialogiche davvero potenti e dalla sensibilità acuta e raffinata. L'obiettivo è quello di rispondere in modo efficace ai grandi interrogativi che le blue notes contemporanee pongono ormai da anni: è possibile un vero rinnovamento? E' possibile trovare nuovi spunti di riflessione? E' possibile riconoscersi in una ricerca dallo spirito "diverso", fervente ed impulsivo? La Factory pugliese intende dar spazio a quanto di nuovo sta emergendo sia nel panorama italico che in quello internazionale, aprendo l'affabulazione a memorie che volino alte, verso nuove mete meno contaminate, più istintive, più consapevoli della modernità e della lucidità con le quali può essere espresso il suono autentico dell'Oggi.
Certamente questo è possibile. Il talento e l'anima del collettivo può declinare le inclinazioni mediterranee e newyorkesi con il "penchant", l'inclinazione libera, con un sound fra Hard Bop e Free, fra Cool e Rock, fra Classica e "creative", secondo una velocità d'intelletto vertiginosa, conquistando in modo completo chi ne ascolti il cammino di ricerca, chi venga catturato dall'attenzione filologica con la quale la band apre il petto a percorsi di considerevole valenza estetica. Peraltro, la riflessione è compiuta su pentagrammi originali composti dai cinque, e ciò dà una valenza ancora più definita all'exploit di "From The Heel".
La genesi dell'itinerario è nell'alba crescente di "2012", un bellissimo e tenue jazz-rock dal cromatismo arioso e ritmicamente incandescente che muove, fin dalla "coda", all'ascensionalità di "AudioDefragment", in cui i detriti urbani assumono visionarietà ed effetti deformanti, alterati nel groove e nei solismi che svisano incrociati in una trama acida e irregolare. La melodia aurorale torna nella lunga e suggestiva intro di basso in "A/R" per il morbido e caustico incedere del sax di Raffaele Casarano, enigmatico sfalsato alla Dave Liebman che insinua poi un clima meditante per la ballad "Peace", intensa trasduzione per soprano e alto, così come negli angolosi ¾ iniziali che rapidamente fluiscono nell'abbandono volatile e trasognato di "Nair", di seguito alterati sia nel superbo tema sentimentale ed espansivo di "Lee Majors" (dedica all'inquieto attore di "Big Fat Liar" ed "Hell to Pay") che nel jazz rock di "Replay in Salento", superlativo traslato di risonanze contemporanee. "Winter Song" ritrova la premura stilistica di migrare il pathos in un'impressionistica narrazione la cui "voce" è affidata all'interazione fra i saxes, il pianismo lirico di Mirko Signorile e la ritmica soffusa di Marco Bardoscia e Fabio Accardi. Il clima cadenzato di "For a Film" degrada flessuoso in una "marcia"curva e agile verso un impeto leggero ed ansioso che indica soluzioni armoniche di grande emotività e trasporto poetico, poi tradotto in contesto salentino per "The Fish Market", danzante "batticoda" (per così dire) che in qualche modo fa ripensare al "Black Market" dei Weather Report" per intenzione antropologica da allegra"baiadera"serena e sorridente.
Una visione complessa della realtà quella del Quintetto: accogliente, pastosa, affabile e trepidante. Men che mai ingenua, semmai eclettica, colta, magica e assolutamente seducente.
Fabrizio Ciccarelli
Gaetano Partipilo - sax alto e soprano
Raffaele Casarano - sax alto e soprano
Mirko Signorile - pianoforte
Marco Bardoscia - contrabbasso
Fabio Accardi - batteria
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